mercoledì 15 gennaio 2014

CHI VINCE PRENDE TUTTO


Gli ABBA nel 1975
Questa bellissima canzone è un esempio di uso raffinato del linguaggio tipico di Milton Erickson che fa in modo che ognuno di noi si possa riconoscere nel testo attraverso stratagemmi neurolinguistici ed ipnotici.

Qui c’è il link alla canzone su youtube:  THE WINNER TAKES IT ALL 


Il primo schema ipnotico utilizzato è quello dei quantificatori universali. “Ho giocato TUTTE le mie carte, ed è quello che hai fatto tu” introducendo nel frattempo anche la metafora del gioco di carte (usata naturalmente anche da altri come Elio e Le Storie Tese ricalcando il linguaggio giovanile: Lei ti ha dato il due di picche!") che verrà mantenuta per tutta la canzone.
Georges de La Tour, "il baro", museo del Louvre, Parigi
Ogni volta che ci si può esprimere con una metafora aumenta la possibilità della nostra comunicazione di essere ricevuta senza resistenze, l'efficacia espressiva migliora così come l’effetto ipnotico della comunicazione stessa, un effetto che troviamo spesso nelle canzoni.

In questo caso giocare una carta, avrà un significato diverso per ciascuno di noi: chi pensa di stendere un letto di petali di rose per l’amata e chi pensa di stare a casa più spesso o chi spende tutto ciò che in regali, qualunque cosa va bene. Per te che stai leggendo: cosa significa giocare tutte le tue carte in amore? Dico proprio tutte!


I quantificatori universali e la metafora del gioco delle carte continuano: “NIENTE più da dire, NIENTE più assi da giocare”, “Chi vince prende TUTTO”.
 
Un altro uso efficacissimo è quello dei predicati di consapevolezza (credo, penso, mi rendo conto) che sappiamo essere molto potenti nel rendere la comunicazione mentro intrusiva e più ipnotica.

Ero tra le tue braccia, PENSANDO di appartenerti”, “CREDEVO avesse senso costruirmi un recinto”, “costuirmi una casa PENSANDO che lì sarei stata forte” fino al finale “e CAPISCO che tu sia venuto per stringermi la mano”.

Gli schemi di Milton abbondano come ad esempio le performative perdute, quelle frasi dove si esprime un giudizio senza dire chi lo esprime. “Quello è il suo destino”, “Sono stata una stupida”: secondo chi? Chi lo dice?

Apparizione di un personaggio divino come  
deus ex machina in una rappresentazione 

E anche gli Dei in questa canzone funzionano da grande nominalizzazione (un nome in sostituzione di un processo) e mancanza di indice referenziale (chi specificamente?) e come il “Deus Ex Machina” del teatro greco vengono usati come un meccanismo per compiere un’azione altrimenti incomprensibile agli esseri umani: “Gli DEI possono tirare un dado, con la mente fredda come il ghiaccio” (notiamo che la metafora dei giochi d’azzardo continua) per continuare con l’indice referenziale generico (qualcosa, qualcuno, certe notti, c'è chi dice no), “E qualcuno qui giù perde qualcuno di caro”. Qualcuno chi? Non specificandolo può riferirsi a ciascuno di noi o qualcuno che conosciamo e se anche non si applica a noi non succede nulla perché ci sarà per qualcuno a cui é successo. Ricalco garantito.

In più l’intera frase è uno schema di Causa -Effetto perché descrive un arelazione tra due eventi in modo tale che un evento (lanciare i dadi) causi l’altro (perdere qualcuno di caro). Almeno quattro schemi di Milton in una sola frase!!!! Vi lancio una sfida: riuscite a trovare almeno due altri schemi di Milton nella stessa frase? :-)

Il compendio miltoniano continua con operatori modali di necessità (bisogna, deve, è necessario) e performative perdute combinate in una sola frase: “Chi perde DEVE cadere”, “bisogna ubbidere alle regole”.

Ma la gemma più preziosa la troviamo nella frase centrale della canzone che viene cantata dopo che ciò che la precede ci ha preparato ad un viaggio ipnotico più profondo.
 

Ne parliamo nel prossimo post ;-)

Nel frattempo mandatemi i vostri commenti e vivete con gioia i vostri sogni!

Adriano


driadema@gmail.com

Licenza Creative CommonsI contenuti di questo blog sono pubblicati sotto una licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 UnportedSe riprodotti altrove, la loro paternità deve essere attribuita specificando il titolo di questo blog e inserendo un link alla sua home page o al post originale.

Scrivi qui sotto i tuoi commenti:

Nessun commento:

Posta un commento